Sto per affrontare un capitolo non particolarmente piacevole ma necessario, ossia quello delle ragadi e successivamente gli ingorghi mammari e le mastiti. Se per caso vuoi toccare ferro, fare macumbe propiziatorie, sventolare cornetti e zampe di coniglio per scongiurare la sfiga cosmica di cui sto per parlare… sentiti libera di fare cio` che preferisci.
– Probabilmente anche tu come molte mamme avrai sentito parlare di ragadi, o magari se sei stata un po’ sfortunata, ne avrai sofferto anche tu.
Si tratta di ferite che si vengono a creare sulla cute del capezzolo e/o dell’areola e che possono risultare molto dolorose durante la poppata.
La causa principale è l’errato attaccamento del bambino al momento della poppata: se invece di “agganciarsi” all’areola, il piccolo prende il capezzolo allora l’azione delle sue labbra e delle gengive sulla cute, causa l’irritazione che porta a lungo andare alle ragadi.
Ragadi non curate possono essere la porta di ingresso per la mastite, ossia l’infiammazione delle ghiandole mammarie.
Cosa si può fare?
Esistono prodotti come creme a base di lanolina e vari oli emollienti per idratare e ammorbidire la pelle dell’aerea capezzolo/areola, ma personalmente te li sconsiglio.
La cura del seno in allattamento è piuttosto semplice: se non hai sviluppato ragadi, basta lavare con acqua, non serve nemmeno il sapone, ma se proprio vuoi usarlo allora scegline uno delicato e senza profumo.
La pelle attorno al capezzolo si può irritare facilmente i primissimi giorni di allattamento, anche se si sta seguendo la giusta tecnica di “agganciamento” al seno: quello che puoi fare per ammorbidire e proteggere la cute è spalmare con il dito attorno al capezzolo e all’areola, il latte che gocciola naturalmente al momento della poppata. Mi raccomando però, LE MANI DEVONO ESSERE ASSOLUTAMENTE PULITE!
A maggior ragione se sono presenti ragadi o la pelle è molto irritata, il latte protegge e disinfetta: infatti il latte materno contiene lisozima, enzima con attività battericida.
Evita creme profumate o troppo oleose perché potrebbero interferire con l’allattamento: immagina se tu accostassi la bocca ad un bicchiere pieno di latte delizioso e sul bordo del bicchiere ci fosse impiastricciato un cumulo di crema e olio con profumi “alieni”…ti sfido a goderti la tua bevanda preferita! Ecco, i nostri piccolini sono sottoposti a questo quando usiamo prodotti per la cura del seno. Tieni conto che se il bimbo prova fastidio nell’attaccarsi, sarà molto facile che si attacchi in maniera scorretta, venendo così a creare un circolo vizioso.
Ovviamente una ragade sanguinante necessita attenzione:
– come già accennato prima, le mani devono essere sempre pulite per evitare contaminazione di una ferita aperta.
– Se possibile lascia il seno all’aria aperta tra una poppata e l’altra. Se poi è estate magari osa anche un topless esponendolo al sole, ma va bene anche usare un po’ d’aria calda con l’asciugacapelli…occhio a non lessartelo però!
– Comincia ad allattare dal seno sano e poi attacchi all’altro quando l’eiezione lattea è già cominciata così da poter spalmare un po’ di latte attorno all’area dolorante.
– Usa coppette proteggi capezzolo per mantenere asciutti i capezzoli e separati dai vestiti.
– Potrebbero essere utili i paracapezzoli durante la poppata, tieni presente però che ci sono neonati che non riescono ad attaccarsi bene e conseguentemente non si nutrono in maniera efficace. Valuta con attenzione i pro e contro del loro utilizzo.
– La cosa fondamentale è comunque curare la tecnica di agganciamento: un bimbo che ai attacca bene e ciuccia nel modo corretto non creerà mai problemi.
Spesso all’inizio dell’allattamento sentirai un po’ di fastidio ai capezzoli. Non si tratta di inizio di irritazione che porta a ragadi se:
1 è un fastidio sopportabile
2 dura non più di 15-20 secondi e nel giro di una settimana non lo senti più
Se invece il dolore è acuto e persistente è bene che contatti qualcuno che ti possa assistere nella correzione della tecnica di agganciamento.
Fonti
Problemi in allattamento-rimedi
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